Domenico Scola svetta in prova al 52° Trofeo Luigi Fagioli
Gubbio (PG) – Il 52° Trofeo Luigi Fagioli ha completato il sabato di prove ufficiali ed è ora pronto per il clou di domenica 20 agosto. Alle 9.30 il round umbro del Campionato Italiano Velocità Montagna accende i semafori di gara-1 e a seguire di gara-2 dopo che il preview delle ricognizioni ha aperto il grande evento motoristico di Gubbio fra un pubblico già folto ed entusiasta e tutta la kermesse, i colori e il rombo del circus delle cronoscalate, oltre alle novità proprie di questa edizione del Trofeo Fagioli. A saggiare il tracciato di 4150 metri che sale dalla città al valico di Madonna della Cima i 250 piloti verificati nelle varie categorie.
Vincitore nel 2016 e attuale leader di CIVM e gruppo E2SS, Domenico Scola è il mattatore del sabato eugubino e fa segnare l’ipotetica “pole” al volante dell’Osella Fa30 Zytek in 1’37″51, miglior crono di giornata per la cronoscalata organizzata nei minimi dettagli dal Comitato Eugubino Corse Automobilistiche. il driver calabrese cercherà in gara l’allungo in campionato, ma ad affilare le armi sono diversi protagonisti attesi sugli altri bolidi da 3000 di cilindrata. Regolazioni affinate per altre due Fa30 iscritte, quelle del catanese Domenico Cubeda e del partenopeo Piero Nappi, mentre in progressione si segnalano Denny Zardo, il campione trevigiano sulla Lola di F3000 giunto secondo nella scorsa edizione, e Omar Magliona con la Norma M20 Fc Zytek, il sardo autore di un testacoda sul finire della prima prova e poi comunque leader in gruppo E2SC, dove è già caldo in classe 2 litri il trapanese Francesco Conticelli su Osella Pa2000. Noie al motore sulla sua nuova Fa30 hanno invece costretto ai box lo sfortunato orvietano Michele Fattorini, compromettendone la presenza in gara. Le attese scintille del gruppo CN sono già state confermate in prova dal reggino Luca Ligato, al momento il più veloce sull’Osella Pa21 Evo Honda ma con all’inseguimento il potentino Achille Lombardi a stretto giro di posta sempre su Pa21, mentre il salernitano Cosimo Rea ha disputato una sola salita con la Ligier Js49. Appassionante anche la supersfida ai vertici del gruppo E2SH fra il romano Marco Iacoangeli “in palla” con la Bmw Z4 e il bolognese Manuel Dondi, già pungente con l’agile Fiat X1/9 Alfa Romeo. In gruppo GT positivi riscontri sono arrivati dal padovano Roberto Ragazzi sulla sempre ammirata Ferrari 458 Challenge con la quale ha vinto tre volte il titolo tricolore mentre continua l’apprendistato di Bruno Jarach, in miglioramento sull’aggressiva Lamborghini Huracan, molto ammirata dal pubblico. Per il gruppo E1 il pesarese Marco Sbrollini potrà contare sulla cavalleria della Lancia Delta Evo, ma sono da scoprire anche le carte dell’orvietano Daniele Pelorosso con la Renault Clio proto, dell’altro pesarese Ferdinando Cimarelli con l’Alfa 156 e del pilota e giornalista di automoto.it Emiliano Perucca Orfei, che ha intravisto l’alto potenziale della Peugeot 308 Racing Cup del Team Arduini, al debutto assoluto nelle salite e già seconda di gruppo in prova, mentre il teramano Roberto Di Giuseppe con l’Alfa 155 Gta è stato alle prese con noie elettriche. Altro esordio quello del direttore di “Auto” Alberto Sabbatini con la Mini Cooper del team AC Racing: il già direttore anche di “Autosprint” ha utilizzato le prove per prendere i primi riferimenti al volante di una vettura da scoprire ma che già lo ha ben impressionato. In cima al gruppo A si è istallato il pluricampione altoatesino Rudi Bicciato sulla potente Mitsubishi Lancer, così come ha fatto l’aretino Lorenzo Mercati con l’omologa vettura schierata in gruppo N. In RS Plus, tutti su Mini Cooper, il leader Francesco Savoia si è confermato il riferimento, ma il rallista bresciano Ilario Bondioni è col fiato sul collo del pugliese, mentre il “deb di lusso” già campione in GP2 Davide Valsecchi ha immediatamente registrato tempi in notevole progressione con la vettura di Elite Motorsport, tanto da aver già toccato la top-5 di categoria. In gruppo RS schermaglie fra le Mini del pugliese Giacomo Liuzzi e del reatino Antonio Scappa, mentre è sempre molto seguita la sfida delle Fiat 500 del gruppo Bicilindriche: visti i riscontri delle prove, il campione in carica Angelo Mercuri dovrà guardarsi soprattutto dagli attacchi del pugliese Oronzo Montanaro e del calabrese Domenico Morabito.
Nella competizione riservata alle auto storiche, una cinquantina le “classic car” presenti, per Uberto Bonucci inizia bene la caccia al decimo centro personale a Gubbio. Il già campione italiano ed europeo ha trovato subito il giusto feeling con la fida Osella Pa9 Bmw e con il tracciato eugubino, che ben conosce e dove fra tanti successi vanta gli ultimi tre consecutivi, e ha preparato al meglio il “derby” tutto toscano con l’altra Pa9 di Piero Lottini e con la Martini Mk32 di Giuliano Peroni. Concluse le ricognizioni tutta l’adrenalina è ora rivolta alla grande giornata conclusiva di domenica: alle 9.30 il direttore di gara Fabrizio Fondacci e l’aggiunto Marcello Cecilioni daranno il via al 52° Trofeo Fagioli. La strada del percorso sarà chiusa al traffico circa 45 minuti prima della partenza, preceduta dalla spettacolare sfilata del tributo Ferrari. Al termine delle due salite di gara, la cerimonia di premiazione è nel Chiostro di San Benedetto con tanto di un premio speciale realizzato dallo scultore e fotografo bolognere Giuseppe Moretti.
Intanto venerdì sera è andata in scena la cerimonia di consegna del Memorial Angelo e Pietro Barbetti a Davide Valsecchi. Tra il saluto del sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati e del presidente della commissione Velocità Salita di AciSport Serafino La Delfa e le presenze di Alberto Sabbatini ed Emiliano Perucca Orfei, spassosi gli aneddoti e le considerazioni del driver comasco, autentico trascinatore con il microfono in mano anche sul palco del San Benedetto: “Qui è bellissimo – ha detto Valsecchi ringraziando al momento di ricevere il riconoscimento da Luca Uccellani, presidente del Comitato organizzatore -; tanta gente entusiasta, iscritti da record, tracciato incredibile, è qualcosa di emozionante! Il fatto di essere all’esordio in salita rende poi tutto ancora più spettacolare. Quello che più mi esalta è il fatto di non provare l’auto. Entri e hai 4 chilometri da percorrere al massimo: è super complicato!”.