A Paride Macario la 32ª Pedavena Croce d’Aune
Meritandosi fino in fondo il successo. Se è vero che a volte gli assenti hanno torto, è anche vero che al fresco campione in carica del campionato italiano, Simone Faggioli, va il merito di avere contribuito ad un po’ di rinnovamento nel mondo delle salite.
Il pilota toscano ha rinunciato alla prova finale del CIVM preferendo correre in Croazia e così per Macario si sono spalancate le porte del successo. Una grossa mano gliela ha pure data il sardo Omar Magliona, matematicamente primo nel tricolore nella categoria CN, il quale a questo punto mirava a vincere la gara feltrina. Si è girato al penultimo tornante, la sua Osella si è ammutolita e prima di riavviarla erano già sfumati i suoi sogni di gloria. Primo in gara 1 con il tempo di 3’50”96,in gara 2 Paride Macario ha limato il tempo salendo in 3’45”64 con la Lola Evo Judd. Magliona era già fuori gioco già da gara 1 ma il bresciano ha comunque dato tutto sui 7.785 metri del tracciato che da Pedavena conduce a Croce d’Aune.
Macario ci ha tenuto a ricordare di essere andato davvero vicino al tempo delle scorse edizioni del suo “méntore”, il toscano Franco Cinelli, a capo del team CMS Racing che gli ha fornito la vettura. Non a caso uno dei primi a congratularsi con lui è stato Cinelli. Macario ha dedicato la vittoria al team e a papà Luigi, con il quale manda avanti un’officina di riparazioni auto ed elettrauto a Piancamuno. Paride ha vinto con il tempo di 7’36”60. Sul secondo gradino del podio è salito il figlio d’arte, il veneto Enrico Zandonà (Reynard 883) in 7’50”33 davanti a Gino Pedrotti (Formula Renault) in 7’54”69, visibilmente commosso quando ha dedicato la vittoria al figlio che non c’è più a seguito di un incidente stradale. Scattata alle 9.30 di domenica mattina, la 32esima Pedavena-Croce d’Aune si è disputata nel contesto di una più che apprezzabile cornice di pubblico.
Il lavoro del comitato organizzatore Amici della Pedavena-Croce d’Aune guidato da Lionello Gorza ha dunque ottenuto un giusto riconoscimento in termini di riscontri. Tra le auto moderne sono stati 109 i piloti classificati, 24 nelle E3 e Vso e 51 tra le auto storiche. 183 in totale. Gli altri (verificati in 211) si sono fermati per guasti o incidenti. Nessuno si è fatto un graffio ed anche questo rientra nel “pacchetto” con il quale è stato ottimizzato il tracciato in termini di sicurezza. Nei vari gruppi, successo del trevigiano Ivan Cenedese (Renault Clio Rs) in Gruppo A, del torinese Stefano Falcetta (Norma M20) nel CN, del napoletano Piero Nappi (Ferrari 550 Maranello) nell’E1, del trentino Diego De Gasperi (Radical ProSport) nell’E2B, di Paride Macario nell’E2M, di Manuel Dondi (Fiat X1/9) nell’E2-SH, del padovano Roberto Ragazzi (Ferrari 458 Challenge) nella GT, del friulano Michele Buiatti (Mitsubishi Lancer Evo IX) nell’N e del pugliese Ivan Pezzolla nella Racing Start. A Pedavena si sono assegnati gli ultimi titoli in palio: nella Racing Start categoria turbo ha vinto il pugliese Ivan Pezzolla (Mini Cooper S turbo), salito molto forte e favorito anche da un errore di interpretazione regolamentare del suo rivale Oronzo Montanaro pure lui su Mini Cooper S turbo.
Ivan ha iniziato a correre in kart a tre anni e mezzo ed ha esordito in automobile nel 2013. 25 anni ed una laurea in tasca in economia, ha dedicato il successo a papà Oronzo, ex pilota ufficiale Skoda ed oggi componente la giunta sportiva della federazione Aci-Csai. Nella categoria E1 Piero Nappi ha battuto il bolognese Fulvio Giuliani (Lancia Delta Proto), afflitto da problemi di elettronica. Infine, tra le dame la coppa è andata all’umbra Deborah Broccolini (Citroen C1 Cup). Tra le storiche ha vinto Francesco Turatello con una magnifica Surtess F2 in 8’50”60 davanti alle Osella PA9/90 di Francesco Cremonesi a 9”09 e a Giovanni Ambroso a 22”14.