29ª Salita del Costo: Faggioli tris e record
Cogollo del Cengio (VI) – Perfetta. Basta solo questa parola per definire la prestazione con la quale Simone Faggioli ha vinto la 29ª edizione della Salita del Costo alla guida della Norma M20 Barhdal FC; già dalla giornata delle prove ufficiali, il tredici volte campione italiano e undici europeo, si era accreditato come unico pretendente alla vittoria, successo che ha ottenuto correndo contro sé stesso salendo i 9.910 metri della gara col tempo “monstre” di 3’59”55.
Nonostante le temperature inferiori rispetto alle precedenti edizioni, l’ottimo grip dell’asfalto ha permesso a più di un pilota di migliorare notevolmente i tempi di categoria rispetto alle ultime edizioni. Così è stato anche per Faggioli che ha limato di quasi 4” quel 4’03”34 da lui realizzato alla prima partecipazione nell’edizione del 2017.
A completare il podio, è stato un convincente Diego Degasperi il quale, alla guida dell’Osella FA30 Zytek è salito in 4’09”81 lasciando il terzo gradino a Franco Caruso su Nova Proto NP 01-2. Ai piedi del podio l’Osella PA30 di Pietro Nappi che precede di un soffio la Reynard di Fausto Bormolini. Seguono poi, in sesta posizione Giancarlo Jr Maroni su Osella PA21, Renzo Maria Napione su Reynard 001L, settimo, Giuseppe Torrente ottavo su Radical SR3 Evo, Enrico Zandonà, nono con la Wolf Thunder GB08 e chiude la top ten Damiano Schena con una vettura analoga.
In GT la spunta, realizzando il nuovo record, Luca Gaetani con la Ferrari 488 Challenge, mentre in CN il più veloce è Stefano Falcetta con la Norma M20; nella E1 Italia primeggia Andrea Palazzo con la Peugeot 308RC e notevole è stata anche la prestazione di Gianluca Grossi su Renault Clio con la quale si aggiudica la Racing Start Plus. Vittoria scontata in Gruppo N per Rudi Bicciato con la Mitsubishi Lancer, mentre in Gruppo A Ludwig Zigliani su Skoda Fabia fa sua la sfida in famiglia con papà Rizziero, per soli 21 centesimi di secondo. Andrea Scopel si aggiudica il Gruppo E2SH con la Peugeot 106 motorizzata Suzuki e nell’affollato Gruppo Racing Start è l’esperto Mario Tacchini a svettare con la Mini Cooper. A Sonora Mozzato su Peugeot 106, la vittoria della classifica femminile. Centododici le vetture classificate.
AUTO STORICHE – Pronostico rispettato nella gara riservata alle auto costruite fino al 1990, con Giovanni Ambroso che piazza la sua Osella PA9/90 davanti a tutti; vince il 4° Raggruppamento e precede un’accoppiata di Porsche 911 RSR con quella di Umberto Pizzato che ha la meglio sulla gemella di Giampaolo Basso, nell’ordine anche nel 2° Raggruppamento. Con la quarta prestazione assoluta Michele Massaro su BMW M3 si assicura la vittoria in 4° Raggruppamento, mentre il 1° se lo aggiudica il sempreverde Luigi Pellanda con la BMW 2002 Ti. L’atteso Denny Zardo, purtroppo, non ha potuto prendere il via per un problema meccanico patito proprio all’arrivo della prima manche di ricognizione. Hanno concluso la gara trentadue vetture tra le quali l’Abarth 1000 di Silvia Fochesato, prima tra le “lady”.
L’edizione 2021 della Salita del Costo si è conclusa poco prima delle 14, nonostante alcune sospensioni che hanno richiesto l’intervento del personale di servizio per rimuovere le vetture che si sono fermate e verificare la messa in sicurezza del percorso. È stato un evento fortemente voluto dal Rally Club Team che non si è arreso di fronte alle difficoltà e le restrizioni imposte dalla pandemia, ben supportato dall’Automobile Club Vicenza: un segnale significativo in un momento difficile, che vuole essere anche di buon auspicio per quella ripresa che tutti auspicano; svoltasi a “porte chiuse”, la gara ha offerto agli appassionati la possibilità di essere seguita grazie alla diretta streaming trasmessa tramite i social.
Un merito va anche ai sindaci che si sono prodigati per la riuscita della manifestazione: da Piergildo Capovilla di Cogollo del Cengio ad Elisabetta Magnabosco e Luca Sandonà, primi cittadini di Roana e Caltrano i quali hanno fatto il possibile per agevolare la riuscita della manifestazione che, ricordiamo ha visto partecipanti da tutta Italia, oltre ad un paio da Svizzera ed Austria, concedendo una boccata d’ossigeno per tutto l’indotto dell’area interessata, considerato anche il fatto che i centosessantotto i piloti presenti hanno al seguito meccanici e sostenitori e alcuni erano presenti già dal mercoledì precedente la gara. A questi, si va infine ad aggiungere il nutrito stuolo del personale di servizio che supera il centinaio di unità, tra commissari, cronometristi, personale medico e media accreditati.