Nonno Carlo, ovvero Passione autentica
È nato e cresciuto tra i tornanti di Erice, tra i primi suoni che ha sentito quello del rombo dei motori della cronoscalata ericina di cui ha seguito tutte le edizioni. È Carlo Cetino, ragazzo di 71 primavere che lo scorso anno, con un atto di resilienza in cui è sottile il filo tra il coraggio e l’incoscienza, ha deciso che quella gara che per lui è nel Dna, doveva affrontarla come pilota. Una decisione frutto della reazione ad un male che lo ha colpito e con il quale convive e che combatte.
Tantissima voglia in più di vivere la sua passione. Così nella scorsa edizione Cetino, “nonno Carlo” come è stato affettuosamente ribattezzato, ha avuto il battesimo della cronoscalata, una disciplina che lo ha sempre attratto. “Io non corro, partecipo” è il suo slogan, anche se lo scorso anno, nelle quattro salite, due di prove cronometrate e due di gara, ha avuto un miglioramento costante con riscontri cronometrici di medio interesse. E così, prendendoci gusto, Nonno Carlo quest’anno ha deciso (supportato dal figlio Salvatore e con l’apprensione, comprensibilissima, della moglie e del figlio Marco) di provare nuove sensazioni. Comprata tuta, casco, collare , scarpe e tutto quanto serve per gareggiare, domenica sarà in gara ad Ascoli, alla “61ª Coppa Paolino Teodori” nel gruppo Racing Start, a bordo di una mini cooper S .con il numero 174.
“Ho studiato i vari camera car del percorso. So che non è la stessa cosa che essere sul tracciato, ma conto di farlo prima della sessione di prove. Il tempo? Non mi interessa, non corro, partecipo” ribadisce come un mantra. Dai “Nonno Carlo”, i tuoi amici, i tuoi “vecchi” compagni di Liceo, sono idealmente con te. In attesa di esserlo, fisicamente, alla Monte Erice a settembre. Tra i tornanti di “casa Cetino”.