Malegno-Borno fabbrica di ricordi per Paolo Venturi
BORNO – Un amore sempiterno che parte dal minuto zero dell’esistenza appassionata di Paolo Venturi, che alla sua consueta attesa entusiastica della prossima gara in salita, alla vigilia della sua amatissima sfide di casa forse si duole anche di non aver iniziato prima la sua carriera di pilota da corsa, quantomeno per avere la possibilità di correre ancora di più delle 12 Malegno-Borno oggi nel suo curriculum. Il commento di Paolo Venturi: “Orgogliosamente Camuno, sono nato infatti a Breno, a soli 3 km da Malegno dove parte la classicissima bresciana. Nel 1969, col mio primo cinquantino percorsi da solo 33 km col mio Cimatti da Temù verso Malegno, per andare a vedere la gara icona per la nostra valle. Al tempo vinse Franco Pilone su Abarth 2000 ufficiale. Seguirono molte altre edizioni da spettatore e da fotografo dilettante (qui uno scatto degli anni 80) e, come sempre in questi casi, nacque il proposito di diventare pilota proprio su questo percorso. Di quegli anni ricordo la marea umana che si affollava sui tornanti, una vera festa per tutta la valle che durava tre giorni e tre notti, perché la notte i piloti provavano alla grande e con le vetture da gara..cose folli solo a pensarle oggi! Nel 2008, arrivò il debutto fatidico a bordo di una recalcitrante Saxo N1600. Fui buon ultimo, perché ero debuttante e la vettura funzionava solo a tratti… Non un inizio incoraggiante…. Questa è la gara dove ho corso con più vetture diverse: 2008 Citroen Saxo N1600 (ultimo), 2010 Honda Civic EK4 A1600 (2° di classe), 2011 Elia Avrio ST 09 telaio 09 E2B 1000 (27° assoluto), 2012 Elia Avrio ST 09 E2B 1300 22° assoluto, 2013 Radical Prosport 1600 (ritirato), 2014 Norma M20 F CN 2000 (21° assoluto), 2015 Elia Avrio ST09 Evo E2B 1300 (15° assoluto), 2016 Elia Avrio ST09 Evo E2SC 1400 (16° assoluto), 2019 Elia Avrio ST09 Evo E2SC 1400 (12° assoluto e record personale 4’22”21), 2021 Elia Avrio ST09 Evo 18 E2SC 1400 (43° assoluto), 2023 Honda Civic Type R 2000 RS (3° classe e 103° assoluto)Quella del 2024 sarò la dodicesima partecipazione con 7 vetture diverse.
Per me il percorso è uno dei più belli e difficili da interpretare, contorto e guidato nel tratto iniziale fino alla prima chicane e poi velocissimo nella seconda parte dove la massima velocità è stata purtroppo limitata da una chicane, posta prima della curva della “scaesa”, che in dialetto significa rotta, a significare che il lunghissimo rettilineo, dove perse la vita Noris nel 1972, viene inframmezzato da una curva a sinistra che prima si faceva in pieno e dove anche le vetture turismo andavano veramente forte. Si attraversa poi l’abitato di Ossimo caratterizzato dai muri delle case che sono davvero molto vicini alle vetture per finire con la curva del Panzen che precede il traguardo. La sicurezza è curata nei minimi dettagli al punto che sembra di correre in un circuito. Il pubblico è una componente importante di questa corsa anche oggi, sia nel tratto iniziale, che al bivio di Lozio, che nel paese di Ossimo e per finire alla curva del Panzen che porta al traguardo, dove si notano le strutture tubolari, innalzate da “cheidelpanzen” (quelli della curva del Panzen), tifosi che scendono in strada quando le vetture rientrano al paddock e applaudono i piloti che passano in mezzo al fumo colorato dei fumogeni. La Malegno Ossimo Borno per me non è una gara come le altre, in questa edizione inoltre mi troverò a combattere con i soliti avversari di campionato ed altri velocissimi piloti al via di questa specifica gara. Farò tutto il possibile per ben figurare nella crono di casa e per portare in alto il marchio del mio sponsor Alpenplus che recentemente ha aperto 3 nuovi negozi in Lombardia.