Alla Speed Motors la coppa delle scuderie nel Trofeo Fagioli 2016
La scuderia Speed Motor di Gubbio recita la parte del leone nella gara di casa, la 51esima edizione del trofeo “Luigi Fagioli”, nono appuntamento con il campionato italiano di velocità in montagna 2016. Alza al cielo, intanto, la coppa per scuderie e lo fa per la seconda volta a Gubbio, bissando il primo posto ottenuto nel 2014 grazie a ben 3 piloti fra i primi 10 posti assoluti (secondo, quarto e settimo) e con un Denny Zardo tornato nella sua vera veste. Il 39enne trevigiano, che aveva storto la bocca dopo l’esito delle prove ufficiali, ha lavorato per mettere a puntino la sua Lola B99/50 e alla fine si è arreso soltanto davanti a un Domenico Scola che è stato il grande dominatore di turno su Osella Fa 30 Zytek. Chiusa gara 1 in terza posizione con il tempo di 1’38”18, Zardo si è reso protagonista di una eccezionale performance nella salita pomeridiana sui 4150 metri della Gola del Bottaccione: 1’37”07 e 1”77 di vantaggio sulla Norma M20 Fc di Omar Magliona, che per somma di tempi è sceso al terzo posto, tenuto per 51 centesimi nei confronti di un altrettanto positivo Michele Fattorini, quarto in gara 1 e terzo in gara 2 con due responsi pressochè identici: 1’38”63 e 1’38”60. Il 26enne di Porano, al volante dell’Osella Pa 2000, tiene alti i colori della Speed Motor con anche il secondo posto nel gruppo E2-SC e il primo nella classe 2000, aggiudicandosi la sfida con il diretto rivale Domenico Cubeda, sempre su Osella. Riassumendo: 3’15”25 complessivo per Zardo e 3’17”23 per Fattorini. “Dopo due anni e mezzo nei quali ho mangiato pane duro – commenta uno Zardo sorridente, alla sua “prima volta” a Gubbio – finalmente sono tornato ad alti livelli: le modifiche agli assetti apportate in nottata hanno prodotto gli esiti sperati e sono contento per me, per il team che ha lavorato magnificamente e per la Avon. Questo risultato dà grande fiducia”. Ed ecco Fattorini: “Peccato per quei due errori commessi in gara 1 dopo il primo tornante, perché avrei potuto far meglio e alla fine sono quarto per mezzo secondo. In gara 2 sono andato anche meglio di Magliona, senza però scavalcarlo: mi consolo con il fatto di essere stato il più veloce fra le cilindrate 2000”. Ma la domenica del trofeo “Luigi Fagioli” è stata di gloria anche per i due “gentleman” del team di Tiziano Brunetti, più che mai orgoglioso dei suoi conduttori: ci riferiamo ad Adolfo Bottura e a Franco Manzoni. Il trentino, “capitano” della scuderia, è settimo nella classifica generale con la sua Osella Fa 30, risalendo di due posizioni rispetto a gara 1, chiusa in 1’45”73. In quella successiva, ha stabilito il record personale sul tracciato in 1’44”19, abbassandolo di quasi un secondo rispetto all’1’45”14 dello scorso anno. “Ho dato il massimo, fissando il mio nuovo primato a Gubbio – dichiara Bottura – e i problemi alla frizione di sabato sono stati risolti. Mi complimento con Franco Cinelli per la sua performance, ma sono davvero contento”. Il ravennate, impegnato nella CN, ha vinto il duello personale per il podio con il compagno di scuderia Gianni Urbani, portacolori di casa, che in gara 2 ha fatto registrare un tempo piuttosto alto a causa di una sbandata per l’olio sul tracciato (1’55”48 contro l’1’49”76 del mattino) e l’ Osella Pa 21/S di Manzoni – più regolare – ha coperto la distanza dapprima in 1’51”73 e poi in 1’49”71. Manzoni è così terzo di gruppo e di classe dietro i due leader, Achille Lombardi e Luca Ligato. “In gara 1 – ricorda Manzoni – abbiamo sbagliato la mescola delle gomme e avevo l’ala posteriore rotta a seguito di un contatto in allineamento, mentre in gara 2 era tutto a posto, nonostante l’olio incontrato per strada”. Già, l’olio sul percorso; Gianni Urbani è nero come la pece: “Me lo hanno segnalato quando era troppo tardi nella “esse” dopo il primo tornante e ho rischiato al punto tale da essere vivo per miracolo. Ecco spiegato il tempo alto: sono molto arrabbiato”. Le soddisfazioni in casa Speed Motor non si fermano qui: l’orvietano Filippo Ferretti si aggiudica la classe 1600 della D/E2-SS su Formula Azzurra grazie all’ampio margine guadagnato in gara 1 sulla Lola Opel di Paolo Perugini (più veloce di lui in gara 2) e sulla Gloria C8P di Daniele Vellei; per Ferretti, riscontri cronometrici di 1’58”19 e di 2’02”06. Passando alle biposto formula, sorride anche il tuderte Romano Fortunati su Ligier Jxr, terzo nella classe 3000 che ha avuto in Omar Magliona il leader incontrastato. A Fortunati (1’54”02 e 1’52”13 i suoi tempi) anche il merito di aver tenuto sotto pressione il veterano Gianni Cassibba su Wolf Racing Cars Mughen, che lo ha sempre preceduto anche se alla fine il distacco è inferiore ai 2 secondi. Prende alla fine con piacere il secondo posto nella classe 1400 della E2-SC l’altro orvietano della Speed Motor, Luca Giovannoni, esordiente a Gubbio con la Radical Sr4: a compromettere la sua prestazione è stata una girata in gara 1 che ha causato l’altissimo tempo di 2’47”72 in gara 1, perché in gara 2 il suo 2’02”02 è stato superiore di appena 21 centesimi a quello di Paolo Venturi su Elia Avrio. Speed Motor in evidenza anche fra le vetture “turismo”; in E1 Italia, Marco Sbrollini su Lancia Delta è secondo alle spalle della Bmw 320I del forte Marco Iacoangeli, ma il suo risultato è sotto certi aspetti miracoloso, se si pensa ai problemi meccanici accusati sia in prova che in gara. Sbrollini, comunque primo nella classe oltre 3000, ha fatto fermare il cronometro a 1’56”49 e a 1’57”90, con il rimpianto per le noie che gli hanno impedito di trionfare. “Per come si era messa, sono al settimo cielo – dice Sbrollini – e alla fine ho pure stabilito il mio record al trofeo Fagioli con la macchina che aveva il 20% in meno di potenza. Fosse stata a posto, avrei potuto giocarmela per la vittoria di gruppo, ma – viste le condizioni – c’è solo da esultare”. Gradino più basso del podio per Paolo Biccheri di Gubbio nella classe 2000 della Racing Start Plus con la Renault New Clio Cup: al 2’15”14 in gara 1, ha aggiunto un eccezionale 2’12”44 in gara 2; a precederlo, l’Honda Civic Type di Giuliano Pirocco e l’altra Renault New Clio di Serafino Ghizzoni. Nella Racing Start 1600, l’esordiente in assoluto Riccardo Urbani, figlio di Gianni, è quarto con la Mini Cooper S dietro il trio dei fasanesi che ha visto Giacomo Liuzzi prevalere su Ivan Pezzolla e Oronzo Montanaro, anche loro tutti su Mini Cooper. Rimane comunque la positività della prestazione di Urbani junior: 2’18”22, con una toccata alla Scola, in gara 1 e 2’17”46 in gara 2. Non è stato infine accompagnato dalla classica buona stella il debutto nelle cronoscalate della 19enne milanese Anna Fiume: notte di lavoro per risistemare il cambio e poi nuovo problema tecnico in mattinata, quando era praticamente sulla linea di partenza. Per lei, rimane il ricordo del 3’06”39 stabilito nella prima sessione delle prove e …un in bocca al lupo per il prosieguo! Chiusura con il patron Tiziano Brunetti, molto telegrafico nella palese soddisfazione che gli si legge sul volto: “Era stato bello vincere la coppa per scuderie nel 2014, è stato bellissimo ripetersi oggi. Complimenti a tutti i piloti: ognuno di loro è stato all’altezza della situazione!”.