57ª Coppa Paolino Teodori  

Bilancio positivo per la Speed Motor alla 57ª Coppa Paolino Teodori

QUINTO POSTO ASSOLUTO PER MICHELE FATTORINI SU OSELLA FA 30. NUOVO IMPREVISTO PER LA LANCIA DELTA EVO DI MARCO SBROLLINI, CHE POI DOMINA GARA 2 NELLA E1 ITALIA. PRIME VITTORIE STAGIONALI DI CLASSE PER FILIPPO FERRETTI SU RADICAL SR4 E VINCENZO OTTAVIANI SU CITROEN SAXO
Claudio Roselli 24 Giugno 2018

ASCOLI PICENO – È nel complesso positivo il bilancio della “spedizione” per la scuderia Speed Motor alla 57esima edizione della Coppa Paolino Teodori di Ascoli Piceno, quarta tappa del campionato italiano di velocità in montagna con validità anche per il titolo europeo della specialità. I 5031 metri del tracciato costituivano un ottimo banco di prova per l’Osella Fa 30 Zytek di Michele Fattorini, vettura ancora in fase di rodaggio che però a Fasano aveva fornito ottime indicazioni; in terra marchigiana, la conferma è arrivata solo a metà con il quinto posto assoluto del 28enne pilota di Porano, che ha mantenuto questa posizione anche nelle singole gare, pur con una differenza: se infatti nella prima davanti a lui c’era il francese Sebastien Petit su Norma M20 Fc (con Christian Merli, Domenico Cubeda e Omar Magliona saldi nelle posizioni del podio), nella seconda al quarto posto è balzato Francesco Conticelli su Osella Pa 2000 Honda, che Fattorini aveva preceduto in mattinata di 28 centesimi, mentre Petit in gara 2 ha toccato ed è stato costretto al ritiro. Al 2’13”26 di gara 1, ha fatto così seguito il 2’14”85 di gara 2, un tempo più alto di 1”59: “Come accaduto il sabato durante le prove ufficiali – ha commentato Fattorini – anche in gara il problema tecnico si è riproposto nella seconda salita e mi ha penalizzato; verificheremo ora la natura di esso, perché il gap totale di 1”16 significa che mi ha compromesso la quarta posizione, anche se perdevo terreno al primo intermedio”. Per Fattorini, c’è un onorevole terzo posto di gruppo nella E2-SS e di classe nella 3000 alle spalle delle Osella di Merli e Cubeda. Rimanendo fra le vetture sport ma passando alla E2-SC, è arrivata la prima vittoria stagionale di classe per Filippo Ferretti nella 1400; al volante della Radical Sr4, il giovane orvietano ha impiegato 2’37”11 e 2’36”39; alquanto netta la sua affermazione nei confronti dell’altra Radical di Antonio Forti. “Ho gareggiato nel segno della regolarità – ha detto Ferretti – pensando in primis a non commettere errori e poi a evitare inutili rischi, viste anche le condizioni delle gomme. Il primo posto è sempre motivo di soddisfazione”. Nella classe 1000, sempre della E2-SC, sale sul terzo gradino Alessandro Alcidi, che non tornava al volante dell’Osella Pa 21 Jrb da un anno esatto; da quando cioè nel giugno del 2017 aveva vinto allo Spino, scendendo sotto i 3 minuti. Ad Ascoli Piceno, la battaglia fra le “Oselline” ha visto prevalere l’esperto Achille Lombardi su Ivan Pezzolla: “D’altronde – ha dichiarato Alcidi – sapevo benissimo in partenza che c’era da fare i conti con questi due forti avversari, oltre che da riprendere confidenza con questo prototipo. Se poi consideriamo il fatto che mi cimentavo per la prima volta in questa salita, non posso che essere contento della prestazione”. Alcidi è salito in 2’30”79 al mattino e in 2’31”03 al pomeriggio, mentre il compagno di scuderia Piero Principi (Osella Pa 21 Jrb anche per lui) ha concluso al quinto posto con i tempi di 2’38”87 e 2’37”76.

Marco Sbrollini

Capitolo “turismo”: nella E1 Italia, ancora un sorriso smorzato per Marco Sbrollini, alla cui Lancia Delta Evo ne capita sempre una. Quasi al termine di gara 1, un problema elettrico rischia di eliminarlo dalla scena ed è bravo sia nel ripartire che nel tagliare il traguardo al terzo posto in 2’39”24, con un ritardo di 1”28 dal compaesano Ferdinando Cimarelli, primo su Alfa Romeo 156 e di appena 27 centesimi da Luigi Sambuco su Alfa Romeo 155. Tutto bene, invece, in gara 2, dove il marchigiano di Pergola ha imposto la sua superiorità in 2’33”72, distanziando Cimarelli e Sambuco di quasi 5”. Ma cosa era successo in gara 1? “A causa di questo inghippo – ha spiegato Sbrollini – l’auto si è spenta, il volante si è indurito e ho anche toccato con la marcia piena nel tratto finale del percorso, che ho completato con una ruota stallonata. Nel giro di un’ora, abbiamo rimesso a posto la macchina, per cui debbo elogiare il mio staff per il lavoro eseguito a stretto giro di tempo, che ha fruttato l’assoluto in gara 2 con una condotta di guida alquanto lineare. È andata bene, quindi e mi sono preso altri punti preziosi per la classifica. Qui ad Ascoli, poi, ho avuto una sorpresa più che gradita: per la prima volta, è venuta a vedermi mia madre, quindi non potevo non vincere!”. È stata comunque la grande domenica di Vincenzo Ottaviani, che ha dominato la classe 1600 del gruppo N con la sua Citroen Saxo, aggiudicandosi anche lui il primo alloro del 2018, che è anche il primo da quando corre per la Speed Motor. Il conduttore abruzzese ha messo d’accordo la nutrita e valida concorrenza (a cominciare da Rocco Errichetti) con due performance sostanzialmente in fotocopia: 3’00”10 e 3’00”88, con quest’ultima che gli è valsa anche il terzo piazzamento assoluto di raggruppamento in gara 2. Quel terzo piazzamento sfuggito per un’inezia (solo 13 centesimi) nella somma dei tempi, andato ad appannaggio di Angelo Loconte su Honda Civic Type R. “Con la vettura finalmente a posto – sono parole di Ottaviani – l’obiettivo è stato raggiunto. In gara 1, ho commesso qualche sbavatura in più nella parte iniziale, però è andato tutto liscio perché non mi sono preso rischi; in gara 2, ho tentato di far meglio sempre nella prima parte, poi ho forzato un tantino la mano e, nel voler strafare, sono incappato in qualche altro errorino. Peccato per il terzo posto di gruppo, sfumato per un nonnulla”. Infine, nella Racing Start nono posto di classe nella 1.6 della turbo per il bergamasco Mario Tacchini su Mini John Cooper Works in 3’07”37 e 3’08”48.