Domenica positiva per la scuderia Speed Motor
ERICE – Domenica positiva per la scuderia Speed Motor anche sul versante della velocità in montagna, grazie ai risultati ottenuti dai tre piloti presenti alla 62esima edizione della cronoscalata del Monte Erice, sesta prova del tricolore 2020 e prima delle due finali con coefficiente di punti pari a 1,5. Vetrina di apertura, senza dubbio meritata, per Sergio Farris, quinto assoluto in un appuntamento nel quale nessuno dei migliori è mancato e poi terzo nel gruppo E2-SC e secondo di classe con l’Osella Pa 2000 del team Dalmazia Motorsport. Il “driver” sardo, quinto anche in entrambe le gare, ha coperto i 5730 metri del selettivo tracciato siculo con i tempi di 2’58”41 (superiore di appena 35 centesimi rispetto a quello di Luca Caruso, sempre su Osella Pa 2000) e di 2’59”45, per un totale di 5’57”86 ed è l’ultimo dei cinque conduttori a essere sceso sotto i 6 minuti complessivi. Non solo: il tempo globale di Luca Caruso, terzo assoluto, è inferiore di appena 1”73 rispetto al suo, con Francesco Conticelli piazzatosi quarto. Nonostante la prestazione senza dubbio maiuscola per Farris, che ha lasciato definitivamente alle spalle la disavventura di due mesi fa a Popoli, lui – come sempre molto scrupoloso nelle analisi – trova anche stavolta un motivo di rimpianto: “Eravamo io, Conticelli e Caruso a giocarci il gradino più basso del podio per una manciata di decimi – ha spiegato Farris – e nel primo intermedio di gara 2 l’istinto di strafare mi ha indotto a commettere un piccolo errore, rivelatosi poi determinante. Chi gareggia, sa benissimo che può succedere anche questo; comunque sia, i tempi stabiliti mi gratificano molto. Ora a Luzzi potrei tornare con la Lola Fa 30”.
Obiettivo centrato (solo in parte) per Franco Bertò, che tenta l’assalto alla coppa di classe 2000 della E2-SS con la Tatuus Formula Abarth 010: il veronese si è infatti imposto in entrambe le gare sul diretto rivale “Nivola” (Lola Dome F3), salendo in 3’30”31 nella prima e in 3’32”37 nella seconda, per un aggregato di 7’02”68. Bertò ha però incamerato soltanto 12 punti, invece di 30, perché con due soli partenti la classe 2000 è stata aggregata alla 3000 in sede di assegnazione di punti e quindi Bertò ha preso quelli spettanti al quarto classificato, non dimenticando che “Nivola”, pur con un tempo altissimo in gara 2 dovuto probabilmente a qualche problema alla vettura, è riuscito pur sempre a raggiungere il traguardo e a mettere insieme un “gruzzolo” che lo tiene ancora davanti in classifica.
Verdetto rinviato all’ultimo appuntamento: “Peccato, perché fra 30 e 12 punti c’è una bella differenza – ha commentato Bertò – ma a Luzzi ce la posso ancora fare, purchè si riesca a costituire la classe 2000 con almeno tre concorrenti”.
E più che positivo, in chiave di classifica, è stato il secondo posto assoluto nella Racing Start di Angelo Marino su Mini Cooper (piazza d’onore per lui anche nella classe 16.6 turbo) dietro al veneto Denny Zardo su Peugeot 308. Distacchi pressochè costanti fra i due – nell’ordine di un paio di secondi – sia in gara 1 che in gara 2, con Marino che ha fermato il cronometro a 3’44”10 e a 3’43”25, migliorando la performance personale nel pomeriggio e mettendo insieme un 7’27”35 che porta il ritardo complessivo da Zardo a 3”94, ma che avvicina sensibilmente il salernitano, esordiente in quel di Erice, alla conquista del titolo italiano.
“Per come si era messa nelle prove, con il maltempo a farla da padrone – ha dichiarato Marino – è andata davvero bene: ieri i riferimenti erano quasi zero e oggi sono andato alla garibaldina, tant’è vero che non mi aspettavo di fare 3’44”10 e 3’43”25, sfiorando il record di raggruppamento. Avrei sperato di far meglio nella seconda salita, poi quando ho visto che è uscito il “43” mi sono reso conto di aver realizzato un bel risultato. Adesso c’è il finale di Luzzi: i calcoli debbono confermare che mi basterà un terzo posto per garantirmi il tricolore”.