I risultati delle vetture sport della Speed Motor nel Trofeo Fagioli
GUBBIO – Il ritiro in gara 2 di Michele Fattorini lascia a Sergio Farris la palma di miglior pilota della Speed Motor nella 55esima edizione del trofeo “Luigi Fagioli”, seconda tappa del campionato italiano di velocità in montagna 2020. Il pilota sardo coglie il settimo posto assoluto (e quinto in E2-SS e in classe 3000) con la Lola Fa 30 preparata dal team Dalmazia Motorsport, che ha guidato per il secondo fine settimana dopo l’esordio all’Alpe del Nevegal, bagnato peraltro da un altro settimo posto. Per Farris, due gare in fotocopia a livello di cronometro: 1’42”22 e 1’42”02 i suoi responsi sui 4150 metri del tracciato Gubbio-Madonna della Cima con una macchina ancora da sviluppare. “In gara 2 mi sono imbattuto nella bandiera gialla per l’inconveniente di Fattorini – ha dichiarato Farris – per cui avrei potuto fare senza dubbio meglio, però la sostanza di fondo è che debbo ancora fare esperienza su una vettura che ha enormi potenzialità, ma che non riesco a sfruttare al 100%”.
Gubbio da dimenticare anche stavolta per Michele Fattorini con l’Osella Fa 30, sesto al termine della prima salita in con il tempo di 1’39”52; mentre era impegnato in gara 2, si è rotto un semiasse all’altezza della “Scoletta” e il pilota di Porano ha dovuto dire addio a ogni velleità, rischiando oltretutto di andare anche a sbattere. Va ad appannaggio di Alessandro Alcidi, 15esimo assoluto, la seconda edizione del memorial “Mauro Rampini” per essere stato il migliore umbro in questa edizione della cronoscalata: il 32enne “driver” di Todi ha condotto alla vittoria nella classe 1600 della E2-SS la Speed Motor 01 sulla quale c’è la mano del fratello maggiore Alessio, coprendo la distanza in 1’47”50 e poi in 1’48”05, per un aggregato pari a 3’35”55.
“E’ la seconda volta che mi prendo questo riconoscimento, perché anche nel 2018 ero stato il primo fra gli umbri con l’Osellina – ricorda Alcidi – e sono contento dell’1’47”50 in gara 1, poi nel pomeriggio sono salito più tranquillo perché mi ero già preso dei bei rischi”. Tegola inopinata per Luca Bazzucchi con la Formula Renault: alla “esse” dopo la “Generale”, nella parte iniziale del tracciato, ha toccato il bordo del marciapiede con la ruota anteriore sinistra e questo lo ha fortemente condizionato, come dimostra il suo 2’23”04, al quale ha risposto con un 1’53”44 con la monoposto di nuovo sistemata, ma era comunque impossibile pensare di strappare il primo posto in classe 2000 alla Lola Dome F3 di “Nivola”.
Lapidario il commento dello stesso Bazzucchi: “Dopo la botta, ha proseguito la corsa di fatto con tre ruote, perché si era piegato il puntone”. Entusiasmante, in CN, la sfida che ha visto opposto l’eugubino Gianni Urbani al campione in carica del gruppo, il calabrese Rosario Iaquinta. Al volante della sua Osella Pa 21/S, classe 2000, Urbani ha fermato il cronometro a 1’49”41 e poi a 1’48”47 (totale 3’37”88), avvicinandosi molto senza però sopravanzare Iaquinta, che – anche lui su Osella Pa 21 – si è imposto in entrambe le salite con un margine complessivo di 2”47 sul veterano locale.
“Questo esito ci sta benissimo – ha precisato Urbani – anche se il secondo classificato diventa il primo dei perdenti. La strada era più “lenta” degli scorsi anni e in effetti i record non sono stati abbassati; per il resto, ho cercato il più possibile di stare attaccato a Iaquinta, pilota più bravo, più allenato e con una Osella più performante anche a livello di aerodinamica”. Dopo la conquista del trofeo per scuderie negli anni 2014, 2016, 2018 e 2019, la Speed Motor chiude con un onorevole terzo posto nella speciale classifica dietro Vimotorsport e Best Lap, ma può considerarsi globalmente soddisfatta per il comportamento e per le affermazioni di diversi suoi piloti.