La 42ª Alpe del Nevegal in scena a Belluno nel prossimo weekend
Come consueto, anche in quest’occasione la macchina organizzativa che fa capo a Giobbe Mastellotto non ha lesinato impegno ed energie per regalare ai piloti, che si annunciano numerosi come vuole una tradizione ormai consolidata, e al pubblico un evento di alto contenuto tecnico-sportivo, una tre giorni motoristica all’altezza della tradizione ormai ultrasessantennale della gara (la prima edizione si disputò nel 1954!) e delle importanti titolazioni che anche quest’anno le sono state attribuite: Trofeo italiano velocità montagna, Campionato austriaco della montagna, Trofeo Slovenia e Triveneto della salita, Campionato Triveneto, Coppa Abarth Classiche. Per onorare la memoria di Lino De Salvador, che l’Alpe del Nevegal aveva nel cuore più di ogni altra competizione, ciascun componente del comitato organizzatore e ogni prezioso collaboratore ha dato più del massimo di quanto era nelle sue possibilità.
Ad una manciata di ore dalla chiusura ufficiale delle iscrizioni, fissata per la mezzanotte di mercoledì 27 luglio, il riscontro dei concorrenti, italiani e stranieri, di auto moderne ed autostoriche, è decisamente in linea con i grandi numeri che da lustri gratificano l’Alpe del Nevegal e l’impegno della Tre Cime Promotor. Si viaggia già abbondantemente sopra i 150 iscritti e le proiezioni lasciano intendere che il “tetto” dei 200 potrà essere superato come avviene costantemente dal 1995. Fra i protagonisti dell’Alpe del Nevegal 2016 è annunciato il trevigiano Denny Zardo, già campione europeo ed italiano della specialità, che punterà al quarto trionfo sul traguardo dell’Alpe in Fiore per raggiungere così un grande degli anni ’80 e ’90, Ezio Baribbi. Da segnalare il rientro alle competizioni di un altro grande interprete delle cronoscalate di quegli anni: il vittoriese “Susy”, al secolo Alberto Nardari, che piloterà una Mini Cooper della classe Racing Start TW 1.6. Sarà della partita anche l’austriaco Karl Schagerl che con la sua Volkswagen Golf TFSI-R, detta “siluro”, garantisce forti emozioni. Se l’alpagoto Domenico Dall’O’ è fra i più attesi dei piloti di casa con la sua monoposto Radical Prosport 1.6, è attesa con curiosità l’annunciata, possibile partecipazione di un pilota proveniente addirittura dall’Australia. In assoluto sarebbe la prima partecipazione all’Alpe del Nevegal di un pilota proveniente da un altro Continente.
In oltre sessant’anni di “storia” l’Alpe del Nevegal ha percorso ed accompagnato da protagonista l’evolversi delle corse automobilistiche su strada, ma anche il mutare della vita sociale di un angolo di terra, il Bellunese, che con orgoglio e fierezza tutta montanara ha saputo bruciare le tappe dello sviluppo economico trasformandosi da terra di pesante, massiccia e dura emigrazione a città e provincia ormai stabilmente fra le più vivibili d’Italia. Riassumendo, le quarantadue edizioni della corsa organizzate dal 1954 ad oggi possono essere raccolte in sei periodi significativi.
Il primo, quello pionieristico, va dall’edizione inaugurale, che si disputò su un percorso in larga parte sterrato di circa 6 chilometri, all’edizione del 1960, la quarta della serie, che registrò il successo di Armando Zampiero su Ferrari 3000. In questo periodo la corsa visse vicende alterne, ma di edizione in edizione andò acquisendo crescente popolarità, anche per la partecipazione vincente di autentici campioni come l’altoatesino Ernesto Prinoth e il veronese di origine lombarda “Noris”. Proprio “Noris”, pseudonimo di Giacomo Moioli, imponendosi nella quinta edizione del 1962 con il tempo record di 4’14”3, inaugurò il periodo della grande crescita dell’Alpe del Nevegal. Periodo che si protrasse per tutti gli anni ’60 e si esaurì bruscamente ed in maniera tragica, con la morte in gara del giovane ferrarese William Saladini, avvenuta nel corso dell’edizione numero quindici, nell’estate 1973. Fra il 1962 e il 1973, comunque, l’Alpe del Nevegàl visse i propri “anni ruggenti”, caratterizzati da una enorme partecipazione popolare; dalla crescente partecipazione di piloti e vetture di rango (l’elvetico Peter Schetty, in seguito direttore sportivo della Scuderia Ferrari; le vetture Formula come la Lotus Junior 22 del mantovano Luigi Malanca; Herbert Demetz, Franco Pilone, “Gianfranco” Trombetti); dall’acquisizione della validità per il campionato italiano velocità conduttori (nell’edizione 1967, su percorso di 11,5 chilometri con arrivo in Faverghera, vittoria bis del nobile varesotto Edoardo Lualdi Gabardi).
Dopo un lungo letargo di sedici anni seguito alla tragica edizione del 1973, l’Alpe del Nevegal riprese a rombare nel 1989 sotto la spinta e l’entusiasmo di un gruppo di “vecchi” appassionati che ebbero in Mario Facca (autentico “mito” dell’automobilismo bellunese) un vivace trascinatore. Il periodo della “rinascita” proseguì spedito fino al 1993, edizione del ventennale. I protagonisti erano diventati Baribbi, Irlando, Caliceti, un giovane Bicciato, ma ciononostante la corsa faticò ad acquisire stabilmente una validità importante oltre a quella per il Triveneto e la Coppa Csai della montagna. Il biennio 1995-1996 fu un altro periodo delicato della competizione in salita bellunese che rischiò di finire un’altra volta nell’oblio, ma l’empasse fu brillantemente superato grazie all’intervento e all’impegno dell’Associazione sportiva Tre Cime Promotor di Giobbe Mastellotto che, coagulando attorno a sé un affiatato gruppo di appassionati sportivi, seppe ridare splendore all’Alpe del Nevegàl portandola ad entrare stabilmente nel calendario del Trofeo italiano velocità montagna, ottenendo per due volte la nomination a “riserva” di campionato italiano della specialità, dando spazio anche a vetture di scaduta omologazione e autostoriche, raggiungendo per tre anni di fila anche la titolazione continentale con l’inserimento nel calendario del Trofeo Fia Central Europe Zone, infine ribadendo la propria vocazione internazionale con l’inserimento in pianta stabile nel calendario del Campionato austriaco della specialità a partire dal 2012.
Nell’edizione del 2015, la 41^ della serie, si è registrato il ritorno in Nevegàl del campione trentino Christian Merli, su Osella FA30 EVO Pre. Il portacolori della scuderia Vimotorsport è entrato nella storia dell’Alpe del Nevegal non solo cogliendo il quarto personale successo assoluto, ma stabilendo il nuovo record del percorso che a Caleipo porta all’Alpe in Fiore: 2.29.20 per completare la manche di 5500 metri, 5.00.31 per somma di tempi.
Questa la classifica dei vincitori dell’Alpe del Nevegal.
4 successi: Ezio Baribbi (1990, 1992, 1994, 1998), Christian Merli (2004, 2006, 2013, 2015)
3 successi: “Noris” (1959, 1962, 1970), Denny Zardo (2009, 2011, 2012)
2 successi: Edoardo Lualdi Gabardi (1966, 1967), Mario Caliceti (1991, 2003), Franz Tschager (1995, 1997)
1 successo: Giovanni Zuliani (1954), Ernesto Prinoth (1958), Armando Zampiero (1960), Luigi Malanca (1963), Herbert Demetz (1964), “Matich” (1965), Peter Schetty (1968), Franco Pilone (1969), “Gianfranco” (1972), Romano Casasola (1989), Pasquale Irlando (1996), Mauro Nesti (1999), Paolo Strenghetto (2000), Fabrizio Fattorini (2001), Andrea De Biasi (2002), Roberto Ragazzi (2005), Omar Magliona (2007), David Baldi (2008), Mirco Savoldi (2010), Andreas Gabat (2014).