La giovanissima Anna Fiume tinge di rosa la scuderia Speed Motor di Gubbio
Un volto grazioso e giovanissimo va ad arricchire la famiglia della scuderia Speed Motor di Gubbio: è quello della milanese Anna Fiume. Si abbassa quindi piacevolmente l’età media dei piloti del team di Tiziano Brunetti, che già può contare su giovani di una certa esperienza quali Michele Fattorini e Paride Macario. Avendo compiuto 18 anni lo scorso 2 dicembre, Anna Fiume non può che essere una esordiente carica di passione, la quale ha trasformato il suo sogno in realtà al volante di una Peugeot 106 con la quale correrà in salita nella classe 1600 del gruppo N (è in fondo la vettura classica con la quale cominciare), ma l’automobilismo è nel suo dna fin da quando era piccola. Anzi … “Diciamo che il rombo dei motori è una delle prime cose che ho sentito – precisa sorridendo Anna – perché mio padre gareggiava nella Mossini-Triangia e io avevo appena cinque mesi”. Anna è dunque “figlia d’arte”: Andrea Fiume, appunto il padre, corre da tempo ed è passato dalla Coppa Renault ai rally con l’Alpine, fino a scegliere la salita nel 1997, anno nel quale è nata Anna; adesso, Andrea Fiume disputa il campionato italiano delle auto storiche (Civsa) con una Osella Pa 8/9 nella classe 2000.
E proprio questa circostanza è stata per lei decisiva: “Era il 2011, per cui non avevo ancora 14 anni – racconta Anna – quando mio padre ha rifatto il motore dell’Osella. Da quel momento in poi, è maturata dentro di me una voglia di correre che non mi ha più abbandonato. Non vedevo l’ora e questa ora è finalmente scoccata”. Ma Anna dovrà tuttavia portare un minimo di ulteriore pazienza; per un semplice motivo: in giugno sarà impegnata con gli esami di Stato. Frequenta l’istituto tecnico commerciale e quindi si potrà dedicare all’agonismo quando avrà in tasca il diploma di ragioneria. In base ai tempi, per lei la fatidica “ora zero” scatterà a metà luglio. Ma perché fra salita e pista hai scelto la prima? “Premetto che in pista ho già provato varie volte – afferma – ma la salita mi piace di più: richiede una maggiore concentrazione e inoltre hai il pubblico ai lati della strada”. E poi, stando a fianco del padre, immagino che tu conosca oramai bene il “circo” di questa specialità. “Sì, quando andiamo via siamo sempre io e lui. Svolgo il doppio ruolo di figlia e di assistente, che provvede a “scaldargli” la macchina.
E lo faccio con una soddisfazione senza dubbio particolare”. Quando gli hai manifestato la tua intenzione di correre, il padre ha avuto qualche riserva? “No. Non mi ha assolutamente frenato o scoraggiato: ha intuito subito che era la mia passione e quindi ha pensato semmai di stimolarmi a farlo”. Come è avvenuto l’incontro con la Speed Motor? “Attraverso il signor Mario, che segue Franco Manzoni, altro pilota della scuderia che gareggia anche lui su Osella. Ho conosciuto così Tiziano Brunetti, che mi ha rivolto la proposta di entrare nel suo team e io l’ho accettata. Tutto qui”. Cosa ti attendi da questa stagione che ti vede nelle vesti di debuttante? “Penso che i primi due anni, come minimo, dovranno servire per accumulare tanta esperienza nelle salite, che richiedono memoria e precisione. Diversi tracciati li conosco per averli percorsi assieme a mio padre, ma è chiaro che affrontarli al volante e con il riscontro del cronometro sarà ben diverso. Sono consapevole di questo e delle responsabilità che ho davanti, ma il “motore” dell’entusiasmo è già acceso dentro di me da un bel po’ di tempo”.